Guida A Sinistra. Perché E Dove?
Una delle maggiori preoccupazioni di noi italiani prima di un imminente viaggio o trasferimento in un paese anglofono, più del dover cominciare a familiarizzare con una lingua che non è la nostra lingua madre, è sicuramente la guida a sinistra.
Si, perché ci saranno differenti regole sul dare precedenza, sul come imboccare le rotonde e soprattutto sul lato del guidatore all’interno della vettura.
Ma da chi è rappresentato questo 35% di paesi che adottano ancora la guida a sinistra e perché?
LA STORIA
Apparentemente, già nel Medioevo i militari erano obbligati a mantenersi a sinistra, in modo da poter sguainare la spada con la mano destra, la più forte. Questa consuetudine diventò poi un obbligo con una norma di Papa Bonifacio VIII, in occasione del primo Giubileo del 1300.
Successivamente, con la comparsa delle prime carrozze nel XVII secolo, restò consuetudine guidare a sinistra, lasciando camminare i pedoni sulla destra della strada per non essere travolti.
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Alcune storie relative alla guida a sinistra risalgono al periodo della rivoluzione francese, quando Robespierre ordinò alla Francia di guidare a destra come sfida nei confronti della Chiesa. Denominò la guida a destra “il lato del popolo”, opponendolo all’uso di tenere la sinistra ordinato da Bonifacio VIII.
Si dice inoltre che Napoleone Bonaparte abbia mantenuto questa usanza facendo marciare i suoi eserciti a destra perché mancino e quindi gli veniva più facile impugnare la spada con la mano sinistra.
Un fatto incredibile è che in Italia regnò il caos fino al 1923, quando Mussolini decretò una guida obbligatoria a destra. Prima di allora, il Re aveva autorizzato ogni provincia a decidere liberamente il senso di marcia.