New York dall’alto

Avevo alcuni nitidi ricordi impressi nella mente: la risata dei miei amici sudamericani che risuona da un tetto di un palazzo dell’East Village nel quartiere di Manhattan, la magia dei fuochi d’artificio visti da un tetto nel quartiere di Bed-stuy per celebrare il 4 luglio, bevendo del sidro dal sapore acre, e il panorama visibile dall’attico di un amico che vive al ventesimo piano di un grattacielo nell’Upper West Side. In realtà, però, non sapevo quale fosse la più netta delle tre immagini.

L’East Village è un meltin-pot di ristorantini trendy, bar e negozi dell’usato, dove il costante suono delle risate è una perfetta colonna sonora. Situato appena a nord del Lower East Side, il quartiere ha mantenuto lo spirito degli anni 60 ed è popolato da molti giovani, nonostante gli affitti non siano affatto economici.

E poi ancora l’odore della carbonella che esala dai barbecue e il vociare dei bambini che riempiono l’aria del quartiere di Bedford-stuy, Brooklyin. Gli edifici costruiti con le famose brownstones sono gli stessi che si trovano a Manhattan, ma il ritmo di vita qui è diverso. E’ una New York più discreta, meno ritratta dai media, in cui i centri yoga si alternano a ristoranti vegani e a yogurterie.

Chi vive a Brooklying riesce a tenere Manhattan alla giusta distanza, come un amico che è simpatico solo a piccole dosi, che ti va di vedere solo una volta ogni tanto.

Shops in Downtown Brooklyn

Durante un giorno qualunque a New York, mi precipito a prendere il treno che da Brooklyn mi porta a Manhattan; l’aria è calda e il calore aumenta nel mio completo total-black. Cammino nell’Upper West Side, e mi fermo ad ammirare i boccioli dei ciliegi. Una volta a casa di un amico, dopo mangiato non resisto e mi affaccio alla finestra: la vista è magnifica. Abbasso lo sguardo e, nonostante io non soffra di vertigini, mi sento mancare. Tuttavia, non riesco a distogliere lo sguardo: le persone sembrano dei minuscoli puntini e i taxi solo delle piccole macchie gialle. Ho appena il tempo di riprendermi quando qualcuno grida: “Tutti sul tetto!”. Chiaramente non potevo tirarmi indietro.
Se solo il nostro cervello potesse registrare le immagini dei nostri ricordi, questa sarebbe senza dubbio l’immagine che vorrei avere stampata in casa.

New York Aerial Footage from JasonHawkes on Vimeo.

Come da copione, questa notte newyorkese finisce in centro, al Dream Hotel. Per entrare, non solo è necessario essere vestiti secondo un assurdo dress-code, ma tutti i ragazzi devono essere accompagnati da ragazze incluse in liste esclusive. Non capisco perchè i miei amici assecondino queste inutili regole e quasi mi viene voglia di andarmene, fino a quando non mi ritrovo in una stanza dalle vetrate immense: le luci della città mi avvolgono completamente ed io rimango senza fiato. Il tempo si ferma, vorrei avere la mia macchina fotografica per immortalare ogni singola luce che questa magnifica città offre.

Infine, non posso lasciarvi senza citare il mio “tetto” preferito, l’High Line. Non è un vero e proprio tetto, ma un giardino sopraelevato sul West Side che si estende da Gansevoort Street nel quartiere di Meatpacking alla 34a Strada, tra la 10a e l’11a. E’ un luogo incantevole, da vivere di giorno e di sera. Se mai verrete a New York, tra i vari tetti su cui salirete, non vi dimenticate di percorrere anche questo insolito “tetto” che mi ha permesso di capire finalmente l’ossessione dei newyorkesi per i loro “rooftops”.